Finalmente ho 5 minuti per dire la mia su un film che mi ha lasciato sensazioni contrastanti.
Prima di tutto una premessa: se avete voglia di trascorrere una serata tranquilla, divertente e spensierata, scartate questo film, dirottate su altri titoli come Manuale d’Amore 2 che trovate ben recensito sul blog The Gioxx’s Wall.
Io ho deciso di andare a vederlo per due motivi. La presenza di Will Smith come protagonista e la regia di Gabriele Muccino.
Smith è senza dubbio uno dei migliori attori in circolazione, in grado di passare da ruoli comici (chi non si ricorda “Il principe di Bel-Air“?) a ruoli eroici (in “Men in black” o “Independence Day”) fino a ruoli difficili come in questo caso. Muccino è invece uno dei pochi registi italiani “attuali” ad aver ottenuto di poter realizzare un film per un pubblico, prima di tutto americano.
Ma andiamo con ordine. La trama:
Chris Gardner (Will Smith) è un padre di famiglia che fatica a sbarcare il lunario. Nonostante i lodevoli e coraggiosi tentativi di tenere a galla il matrimonio e la vita famigliare, la madre (Thandie Newton) del piccolo Christopher, che ha solo cinque anni (Jaden Christopher Syre Smith) non riesce più a sopportare le pressioni dovute a tante privazioni e, incapace di gestire la situazione, decide di andarsene.
Chris, trasformato in un padre single, continua a cercare ostinatamente un impiego meglio retribuito utilizzando le sue notevoli capacità di venditore. Alla fine riesce ad ottenere un posto da praticante presso una prestigiosa società di consulenza di borsa, e sebbene si tratti di un incarico non retribuito, lo accetta con la speranza che alla fine del praticantato avrà un lavoro e un futuro promettente. Privato dello stipendio, Chris e il figlio, vengono sfrattati dall’appartamento e costretti a dormire nei ricoveri per i senza tetto, nelle stazioni degli autobus, nei bagni pubblici o ovunque trovino un rifugio per la notte.
Nonostante i suoi guai, Chris continua ad essere un padre affettuoso e presente, usando l’amore e la fiducia che il figlio nutre per lui come spinta per superare tutti gli ostacoli che incontra sulla sua strada.
Toccante il rapporto tra padre e figlio, la frase più emozionante è senza dubbio quella che il figlio (anche nella realtà) dice al padre:
“…Sei un buon padre…”
Una frase probabilmente che renderebbe fiero qualsiasi padre.
Mi sono trovato di fronte ad un film che è nato per toccare qualunque persona, che ha lasciato in me una serie di emozioni contrastanti. Un film con un finale tutt’altro che scontato e con una trama ricca di colpi di scena. E’ in grado IMHO di far pensare e di dare una carica interiore, a fare di più, a dare di più per rendere la propria vita e quella delle persone che ci stanno vicine migliore.
La ricerca della felicitàcon Will Smith, Thandie Newton e Jaden Christopher Syre Smith, al suo debutto sul grande schermo. Il film è diretto da Gabriele Muccino e scritto da Steven Conrad. I produttori sono Todd Black, Jason Blumenthal, Steve Tisch, James Lassiter e Will Smith. I produttori esecutivi sono Louis D’Esposito, Mark Clayman, David Alper e Teddy Zee. Il direttore della fotografia è Phedon Papamichael ASC, lo scenografo J. Michael Riva, l’addetto al montaggio, Hughes Winborne, A.C.E. I costumi sono di Sharen Davis e la colonna sonora è stata composta da Andrea Guerra.
[La Vida Es Un Carnaval]